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Ulteriore proroga degli sfratti ulteriore violazione dei diritti dei proprietari: appello al Governo

  • Immagine del redattore: Confappi Roma
    Confappi Roma
  • 6 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Il decreto Milleproroghe (D.L. n. 183 del 31 dicembre 2020), convertito in Legge n.21 del 26 febbraio 2021 aveva prorogato al 30 giugno 2021 la sospensione: a) delle procedure esecutive immobiliari aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore; b) dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili per mancato pagamento del canone locatizio); c) del rilascio dell’immobile venduto, relativamente ad immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari.


Ora che finalmente si avvicina, per i proprietari degli immobili interessati dalle procedure di cui al precedente paragrafo, il momento di rientrare nel possesso dei medesimi, ecco che arriva un emendamento alla legge di conversione del decreto Sostegni, approvato il 4 maggio 2021 che intende procrastinare ancora una volta questa possibilità.


Ed infatti, con l’emendamento in parola, è stata prevista la ripartenza a far data dal 1 luglio 2021 delle sole esecuzioni iniziate prima dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Viceversa, per le morosità che hanno avuto origine tra il 28 febbraio 2020 e il 30 settembre 2020 occorrerà attendere il 1 ottobre 2021, termine ulteriormente prorogato al 1 gennaio 2022 per le morosità sorte tra il 1 ottobre 2020 e il 30 giugno 2021.


Si tratta di una decisione che gira ancora una volta le spalle ai proprietari dei beni immobili per i quali spesso i proventi delle locazioni costituiscono la principale fonte di reddito. Né la violazione dei diritti di questi ultimi può in alcun modo essere giustificata con le difficoltà economiche sorte in tempo di Covid. E ciò non solo perché da tali difficoltà i proprietari degli immobili non sono immuni, ma anche perché tale emendamento finisce con il tutelare condotte poste in essere ben prima dell’insorgere della pandemia. E così, non vi è chi non veda che una morosità accertata al 28 febbraio 2020 affonda le proprie radici in un periodo molto precedente, considerati i tempi tecnici per ottenere il provvedimento di rilascio.

Per tutto quanto sopra la Confappi Roma e Lazio chiede che il Governo ritorni sui suoi passi e permetta ai proprietari immobiliari, già vessati e colpiti dalla pandemia, di vedere tutelati i propri diritti.


Avv. Michele Contartese

 
 
 

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